Prevenire apnee notturne e russamento


Alcuni dentisti con una formazione specifica (come raccomandato dal Ministero della Sanità), possono aiutarti nella diagnosi e nella cura delle OSAS, le apnee notturne, e il russamento che abitualmente è ad esse collegato. 

Le OSAS, “sindrome delle apnee ostruttive nel sonno” (Obstructive Sleep Apnea Syndrome, OSAS) hanno una frequenza del 4 per cento e vengono classificate in base al numero di episodi (registrati con un apposito esame diagnostico, chiamato polisonnografia) di apnea-ipopnea ostruttiva per ora di sonno.

Molto utilizzato è l’indice di apnea-ipopnea (Apnea-Hypopnea Index, abbreviato con l’acronimo AHI) che permette di classificare la gravità dell’OSAS secondo lo schema seguente:

  •  OSAS di grado lieve con un AHI compreso tra 5 e 15,
  • OSAS di grado moderato con un AHI compreso tra 16 e 30,
  • OSAS di grado severo con un AHI superiore a 30.

Tuttavia, l’indice degli eventi respiratori (AHI) da solo non determina il quadro clinico dell’OSAS, in quanto bisogna considerare anche i livelli di ipossiemia (ridotta saturazione di ossigeno nel sangue) notturna raggiunti e le complicanze e/o i fattori di rischio associati.

Nei pazienti con OSAS, in maniera variabile a seconda dell’entità del quadro patologico (durata dell’apnea e percentuale di desaturazione correlata), il sonno può risultare frammentato a causa dei parziali risvegli (supeficializzazione del sonno) di cui il paziente non risulta consapevole. In questo modo il ripetersi, durante la notte, dei successivi episodi di apnea, non permette il raggiungimento del sonno profondo, che è quello più ristoratore, e determina in questo modo una eccessiva sonnolenza diurna. La ridotta qualità del sonno, con sonnolenza diurna, si associa ad alterazioni delle performance, diminuzione della concentrazione, irritabilità e, nei casi più gravi, ad un vero e proprio rallentamento psicomotorio.

Tutti questi fattori influiscono in modo alquanto grave sulla qualità della vita del paziente e sono destinati con molta probabilità ad evolvere verso quadri clinici più gravi, caratterizzati dalla maggiore possibilità di comparsa di importanti patologie quali: ipertensione arteriosa sistemica, cardiopatia ischemica, infarto, ipertensione polmonare e aritmie cardiache.